Il complemento predicativo del soggetto si trova in presenza di alcuni verbi particolari, i verbi cosiddetti copulativi, che hanno una funzione simile a quella del verbo essere nel predicato nominale, e cioè quella di unire il soggetto con un nome o un aggettivo che ne definiscono alcune caratteristiche.
Infatti, come il verbo essere, nel predicato nominale, ha funzione di còpula, e cioè di collegare il soggetto con il nome del predicato che ne definisce il significato, allo stesso modo il complemento predicativo del soggetto viene introdotto dai verbi copulativi, che richiedono, affinché la frase abbia senso, un completamento con il predicativo del soggetto.
Considera ad esempio la seguente frase: “Valentina sembra”.
La frase così costruita non ha senso, poiché non è completa: è infatti necessario aggiungere un complemento che ci spieghi come ci appare Valentina, che potrebbe essere “felice”, “stanca”, “pensierosa”, “allegra” e così via.
I verbi che richiedono come completamento necessario un nome o un aggettivo si chiamano verbi copulativi, e in analisi logica vengono definiti come predicati con verbo copulativo.
I più comuni verbi copulativi sono, in forma attiva, “sembrare”, “parere”, “divenire”, “diventare”, “risultare”, “stare”, “restare”, “rimanere”; in forma passiva, i verbi copulativi sono di varia tipologia: alcuni di questi, ad esempio “chiamare”, “denominare”, “soprannominare”, “rendere”, “eleggere”, “nominare”, “proclamare”, “considerare”, “reputare”, “giudicare” e così via; hanno valore copulativo anche alcuni verbi usati in forma riflessiva, come ad esempio, “dimostrarsi”, “mostrarsi”, “rivelarsi”, “fingersi”, “scoprirsi” e simili.
Il completamento che richiedono si chiama complemento predicativo del soggetto e risponde alla domanda “Come?”
Svolgi l’analisi logica delle seguenti frasi, che contengono dei complementi predicativi del soggetto; ricorda che potresti trovare, negli esercizi successivi, altre frasi in cui è presente questo complemento, che non sempre è di facile individuazione, tanto che spesso viene confuso con il complemento di modo.
1. Tua sorella Lucia sembra molto felice.
Tua
sorella
Lucia
sembra
molto felice
CORREGGI
RISOLVI

2. Teresa sarà sentita come testimone oculare.
Teresa
sarà sentita
come testimone
oculare
CORREGGI
RISOLVI

3. Marco è stato nominato capoclasse.
Marco
è stato nominato
capoclasse
CORREGGI
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4. L'imputato è stato dichiarato colpevole.
L'imputato
è stato dichiarato
colpevole
CORREGGI
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5. Marco è ridotto ad uno straccio.
Marco
è ridotto
ad uno straccio
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6. Sei rimasto soddisfatto?
(tu)
sei rimasto
soddisfatto
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7. Delle aquile volano altissime
delle aquile
volano
altissime
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8. La tua proposta pare suggestiva e affascinante.
La proposta
tua
pare
suggestiva e affascinante
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9. Lo squalo è considerato un pericoloso predatore.
Lo squalo
è considerato
un predatore
pericoloso
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10. Andrea% da giovane% ha lavorato come operaio specializzato.
Andrea
da giovane
ha lavorato
come operaio
specializzato
CORREGGI
RISOLVI

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  • 26 risposte

    1. Salve,
      buongiorno e grazie dello spazio che ha realizzato,
      scrivo per risolvere un dubbio grammaticale.
      Nel suo sito, come nel mio libro di testo e nelle spiegazioni che trovo online, il COMPLEMENTO PREDICATIVO viene indicato come il sostantivo o l’aggettivo che accompagna il verbo copulativo, ma sistematicamente trovo frasi come “E’ stato ridotto IN POVERTA'” (nel mio libro), o “Marco è ridotto AD UNO STRACCIO” (esercizio 5 qui sopra), ecc.
      Allora volevo capire se è corretto dire che il Compl. predicativo può essere costituito anche da un avverbio o una locuzione avverbiale.
      In modo analogo chiedo per il predicato nominale: nelle frasi “Il gatto di Mario è bianco” e “Il padre di Giorgio è in forma” ci sono predicati diversi?

      Di nuovo grazie per la cortese attenzione,
      Fabio B.

      1. Gentilissimo,
        grazie per la domanda. Tempo fa avevo proposto un quesito analogo ad un collega grammatico relativamente alla frase “Quel cappoello è di mio zio”: in questo caso, infatti, “di mio zio” deve essere interpretato come complemento di specificazione o come nome del predicato in predicato nominale? Questo collega, riportandomi quanto descritto in una grammatica universitaria, mi confermava che “di mio zio” potrebbe essere considerato come nome del predicato; diversamente, nelle grammatiche scolastiche per la scuola media, “di mio zio” è rubricato senza dubbio come complemento di specificazione.
        L’ambiguità sta nel fatto che alcuni approcci grammaticali sono sintattici, mentre altri (come l’analisi logica tradizionale) semantici: è evidente come molti casi concreti eludano una definizione convergente per entrambi gli approcci.
        Relativamente ai casi che lei mi ha riportato, riterrei che se il verbo della frase è senza ombra di dubbio copulativo (e che quindi richiede NECESSARIAMENTE un completamento che specifica, tramite il verbo stesso, il soggetto della frase) il complemento che satura questo completamento debba essere definito come complemento predicativo del soggetto (e, nel caso del verbo essere, come nome di un predicato nominale). Penso di tratti del caso che lai ha riportato, e cioè del verbo “ridurre” usato in forma passiva: se non completiamo la frase con un predicativo riferito al soggetto tramite il verbo, la frase perde significato.
        Quindi, per rispondere alla sua domanda, sì: il complemento predicativo potrebbe essere costituito anche da un avverbio o da una locuzione avverbiale, purché seguano dei verbi chiaramente copulativi o con valore copulativo.
        Mi riservo di verificare queste riflessioni, riportate in seguito alla sua interessante domanda, ricorrendo ad ulteriori fonti. Le farò sapere.
        Un saluto cordiale, buona domenica.

        1. Buona sera e grazie della solerte risposta,

          per quanto riguarda i verbi copulativi una risposta era sotto gli occhi, ma, infingarda, mi sfuggiva:
          “Talvolta, il complemento predicativo può essere espresso da un avverbio, oppure da un sostantivo retto da preposizione: Anna restò in piedi; restare o restarci male; la bottiglia rimane a galla; tua madre è rimasta senza parole; rimanere o rimanerci male; state in silenzio, senza parlare; Lucia sta male; perché te ne stai in disparte?.”
          https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/sulla-distinzione-tra-verbi-copulativi-e-verbi-predicativi/176
          Tale articolo è datato al 2008, quindi mi interrogo sulla mia miopia, ma anche sulla dicitura dei libri scolastici. Sarà davvero così facile?

          Per quanto riguarda il predicato nominale invece confido nelle sue indagini e sarei davvero curioso di capirci qualcosa.
          Ringrazio nuovamente per lo spazio e la consulenza,
          auguro una buona serata.
          Fabio B.

          1. Grazie a lei per gli spunti di riflessione. La sua citazione dal sito dell’Accademia mi pare apra altre questioni, ma vista l’ora e la giornata lascerei perdere.
            Un saluto cordiale, FN

    2. Mi è sembrato troppo difficile perché si doveva analizzare tutta la frase, bastava solo mettere quello che si doveva cercare e alla fine mettere delle frasi intere. Ma a parte questo mi è piaciuto molto complimenti

      1. Alcuni verbi sono essenzialmente copulativi: e quindi esigono necessariamente come completamento un aggettivo o un nome che costituiscono un predicativo del soggetto. Altri verbi invece possono avere una funzione copulativa, quando sono seguiti da un nome o da un aggettivo che specificano una caratteristica del soggetto. Pensa ad esempio a questa frase: “Il bambino di Andrea cresce sano e robusto”; normalmente “crescere” non è copulativo, ma in questo caso invece assume questa caratteristica, perché introduce i due aggettivi “sano e robusto” che predicano (e cioè dicono) qualcosa del soggetto, e cioè il bambino di Andrea.

    3. scusi, ma volano è un predicato con verbo copulativo? Perchè lì mi da di sì e non ne sono molto sicura… tuttavia come predicato mi da giusto solo quello… comunque utile però non credo che siano tutti predicato con verbo copulativo però..

      1. Gentilissima,
        le ho inviato via mail un file di immagine con la correzione dell’esercizio. Se è possibile, mi faccia sapere con più precisione in che cosa consiste il problema.
        Grazie, un saluto cordiale,

        Francesco

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