Proposizione oggettiva
La proposizione oggettiva è una subordinata che ha la funzione di complemento oggetto del predicato della frase reggente.
La proposizione oggettiva, nella sua forma esplicita, è introdotta dalla congiunzione subordinante che; in forma implicita è introdotta dalla congiunzione di seguita dal verbo all’infinito.
La proposizione oggettiva può essere introdotta da: 1. Verbi enunciativi (o dichiarativi), come dire, affermare, comunicare, raccontare, scrivere, rispondere; 2. Verbi che indicano percezione o ricordo, come sentire, accorgersi, ricordarsi, dimenticare; 3. Verbi o locuzioni verbali che indicano opinione, e che in qualche caso hanno una sfumatura dubitativa, come pensare, ritenere, supporre, essere convinto; 4. Verbi di carattere volitivo o desiderativo che possono indicare volontà, desiderio, timore o speranza, come ad esempio volere, desiderare, sperare, vietare, impedire, permettere, temere, promettere. La proposizione oggettiva può avere come reggente qualsiasi tipo di frase: principale, coordinata o subordinata. Completa il significato del verbo che la introduce rispondendo alla domanda “che cosa?
La proposizione oggettiva, nella sua forma esplicita, è introdotta dalla congiunzione subordinante che; in forma implicita è introdotta dalla congiunzione di seguita dal verbo all’infinito.
La proposizione oggettiva può essere introdotta da: 1. Verbi enunciativi (o dichiarativi), come dire, affermare, comunicare, raccontare, scrivere, rispondere; 2. Verbi che indicano percezione o ricordo, come sentire, accorgersi, ricordarsi, dimenticare; 3. Verbi o locuzioni verbali che indicano opinione, e che in qualche caso hanno una sfumatura dubitativa, come pensare, ritenere, supporre, essere convinto; 4. Verbi di carattere volitivo o desiderativo che possono indicare volontà, desiderio, timore o speranza, come ad esempio volere, desiderare, sperare, vietare, impedire, permettere, temere, promettere. La proposizione oggettiva può avere come reggente qualsiasi tipo di frase: principale, coordinata o subordinata. Completa il significato del verbo che la introduce rispondendo alla domanda “che cosa?
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1.
Marco pensa
di iscriversi ad un corso di informatica.
2.
Come vorrei
che mio fratello Enrico tornasse a casa per le vacanze natalizie.
3.
Non dirmi
che non sei orgoglioso del tuo exploit in matematica!
4.
Un'equipe di storici del Medioevo ha annunciato
di aver portato alla luce i resti di un antico convento dell'Alto Medioevo in una zona inaccessibile dei Pirenei.
5.
Hai visto
che la prossima settimana ci sarà un ponte per le elezioni amministrative
e che resteremo a casa da scuola per tre giorni?
6.
I miei insegnanti ritengono
che il mio rendimento scolastico sia soddisfacente%
ma che io possa migliorare in alcune materie con maggior applicazione.
7.
Pensi
che Marco abbia completato la tesi di laurea
e che possa laurearsi già a giugno?
8.
Hai una brutta influenza:
ti raccomando
di stare a riposo per almeno una settimana.
9.
Credete
che nonostante il traffico sia possibile
arrivare puntuali alla conferenza sul cambiamento climatico?
10.
Molti critici cinematografici ritengono
che il film "Quarto potere" di Orson Welles sia il più importante di tutta la storia del cinema:
altri invece pensano
che sia "2001: Odissea nello spazio" di Stanley Kubrick.
Nella frase “I romani videro scendere gli elefanti dalle alpi”, videro e scendere sono da considerarsi separati?
Nel senso “I romandi videro (prop. princ. ) gli elefanti scendere dalla Alpi (Sub. ogg. )? Oppure è da considerarsi insieme, come unico predicato?
Buonasera,
direi proprio che devono essere considerati dei predicati ben distinti: due verbi formano un solo predicato quando il primo è un verbo servile oppure un verbo fraseologico che indica un particolare aspetto di un’unica azione (essi possono indicare imminenza, durata, svolgimento, progressione ecc.).
In questo caso i verbi “vedere” e “scendere” indicano due azioni ben distinte, ciascuna delle quali ha persino un soggetto proprio (rispettivamente “Romani” ed “elefanti”).
Un saluto cordiale,
FN
Videro e scendere sono da considerare separati
Buongiorno prof. Netto,
Gli esempi sono molto chiari e interessanti.
Io però scrivo per un dubbio (se posso). Nella frase: trovo strano che Luca non sia riuscito a superare l’esame.
“che Luca non sia riuscito…”è un’oggettiva?
Spero che possa aiutarmi a risolvere questo dubbio.
Cordiali saluti,
Piero
Buonasera Piero,
e grazie per l’apprezzamento. “Trovare strano” potrebbe essere considerato un verbo polirematico, formato cioè da un verbo in senso stretto e un’altra parte del discorso (in questo caso un aggettivo), che sono inscindibili dal punto di vista sia semantico che sintattico. Prenda, ad esempio, il verbo “prendo coraggio”: è evidente che deve essere considerato come un predicato verbale con un complemento diretto, ma come un predicato verbale nella sua interezza. Veda questa pagina.
Così interpretato, “trovo strano” è un predicato verbale e la proposizione successiva potrebbe sicuramente essere considerata una proposizione oggettiva. Del resto, consideri la frase “Trovo strano il tuo atteggiamento”, nella quale “atteggiamento” è sicuramente complemento oggetto, mentre “strano” è un complemento predicativo dell’oggetto. Il caso da lei citato potrebbe essere, al limite, un caso particolare in cui un predicativo dell’oggetto si riferisce ad un’intera proposizione subordinata.
Per dipanare la questione bisognerebbe sentire un grammatico di professione! 😉
Quesito interessante comunque, grazie!
mi scusi prof.essore e possibile sapere la 1,la 2, la 3 e la 4
grazie
mi scusi professore e’ possibile sapere la 5 e la 6 grazie mille
Buonasera Prof. Netto, mi scusi per l’orario. Avrei bisogno dell’analisi del periodo completa della frase n°9 e della frase n°10. La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Buonasera Martina,
ecco l’analisi della frase 9:
Gialla: principale interrogativa;
Rosa: sub. 1o grado oggettiva esplicita;
Azzurra: sub. 2o grado soggettiva implicita.
E questa è l’analisi della frase 10:
Gialla: principale enunciativa;
Rosa: sub. 1o grado oggettiva esplicita;
Azzurra: coordinata alla principale avversativa;
Verde: subordinata (alla coordinata) di 1o grado oggettiva esplicita.
Cordialità,
FN
Grazie mille per la disponibilità Prof. Netto. Ho notato che tra le opzioni di scelta per esercitarsi nell’analisi del periodo manca il periodo ipotetico. Sono a conoscenza delle difficoltà che si possono incontrare nella programmazione di un sito web, ma credo che sarebbe utile per tutti i ragazzi che vogliono approfondire le proprie conoscenze, considerando che il periodo ipotetico (a mio parere) è anche uno dei più difficili. Grazie ancora per la disponibilità.
Gentilissima,
in questo periodo è abbastanza difficile per me metter mano al sito, considerata la quantità di impegni in questo periodo.
Appena mi sarà possibile seguirò il suo spunto!
Un saluto cordiale,
a presto,
Francesco N.
Non mi deve ringraziare, per me è stato un piacere. Il suo sito mi ha accompagnato durante tutto il periodo delle medie, perciò mi sembra anche giusto ricambiare il grande aiuto che mi ha offerto attraverso questo sito.
la soluzione della frase n 8 grazie
Si può chiedere con un minimo di cortesia.
Ad maiora.
A me piace mangiare.
Come si fa l’analisi del periodo con verbi come “piacere”?
A me piace: proposizione principale enunciativa;
mangiare: subordinata di 1o grado, soggettiva, implicita.
la numero 8 è alquanto difficile, complimenti; per caso potrebbe spiegarla
Cosa le risulta particolarmente ostico?
Vorrei sapere se nella frase posso uscire, “uscire” è prop. soggettiva. Grazie
“Posso uscire” è un predicato verbale unico, formato dal verbo servile “posso” seguito dall’infinito “uscire”. I due verbi non predicano due azioni distinte, ma una soltanto. Quindi “Posso uscire” è una frase principale indipendente.